ODI ET AMO ❤️ Parliamo di plastica ‼️
Ne sentiamo parlare spesso e altrettanto spesso leggiamo titoli e articoli che raccontano quanto sia nociva la plastica. Nociva per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Facciamo un passo indietro. Non siamo una rivista scientifica ma … qualcosa, sulla base della nostra esperienza personale e storicità aziendale, possiamo dirla anche noi.
Molti raccontano quello con cui abbiamo aperto il nostro pezzo. Molti altri (scienziati, studiosi, chimici e fisici) approfondiscono l’argomento.
Sia chiaro: non abbracciamo correnti, nessuno schieramento ma invitiamo alla riflessione. In fondo il blog nasce per questo 😉
Siamo tutti d’accordo sul fatto che oggi la plastica e i materiali plastici affrontano una forte campagna denigratoria. Un dito puntato contro che però non pone l’attenzione su quale sia il reale problema e il cui risultato è la sola demonizzazione.
Il problema della plastica non è la plastica in sé, ma come questa viene gestita. Quindi siamo tutti coinvolti dal produttore al consumatore. E anche nella circostanza in cui si attuassero tutte le soluzioni che ogni giorno vengono proposte per risolvere il problema dei rifiuti di plastica, la situazione cambierebbe poco se non si dovesse passare attraverso un processo di sensibilizzazione e di cambiamento culturale riguardo a come il consumatore gestisce i rifiuti, ed in particolare quelli plastici.
Analizziamo la questione contestualizzando la nascita della plastica e la sua rapida espansione a livello commerciale. La prima plastica è nata nel 1907, tuttavia la grande crescita della produzione della plastica si ebbe intorno agli anni 50-60. Nel 2015 la produzione di plastica è stata stimata intorno al valore di 270 milioni di tonnellate, ma la produzione di rifiuti è arrivata a 275 milioni di tonnellate (*). Questo significa che generiamo più rifiuti rispetto ai prodotti generati dalla plastica.
Non solo.
Ci sono per certo, rifiuti plastici mal gestiti, quelli che vengono messi in discariche non controllate o all’aperto, con la conseguente elevata probabilità di dispersione nell’ambiente.
Sulla questione, anzi paradosso, della PLASTICA si fa interessante anche la voce di Chris De Armitt, autore di The Plastic Paradox. Sulla base di ricerche condotte, il chimico sostiene che il problema dei rifiuti di plastica incide meno dello 0,5% sul totale rifiuti.
Una percentuale minima eppure così enfatizzata.
Considerando che, nel ciclo di vita (LCA), la plastica è al secondo posto, dopo il legno, tra i materiali definiti GREEN, ci appare importante analizzare l’intera questione dalla giusta angolazione.
Perché ciò che non viene a sufficienza ricordato è che le plastiche sono materiali di grande valore perché:
- sono flessibili,
- sono resistenti,
- sono molto leggere,
- hanno un rapporto costo-longevità molto elevato,
- hanno ottime proprietà termiche, elettriche e chimiche.
Grazie alle plastiche si sono potuti creare cellulari, TV a schermo piatto, si è aumentata la resa di batterie nell’elettronica.
La plastica ha rivoluzionato l’industria della salute (la situazione COVID dovremmo ricordarla bene tutti), delle energie rinnovabili e dei trasporti rendendo i veicoli sempre più leggeri e consentendo così di ridurre le emissioni di CO2.
La plastica è una risorsa molto importante e per questo va tutelata, studiata, sicuramente migliorata, ma soprattutto gestita meglio.
Perché il problema è come la plastica viene gestita da noi quando diventa rifiuto!
PLASTICA ODI ET AMO quindi … non a caso 🌱 I vantaggi di questa risorsa ci sono e sono importanti ma il problema dei rifiuti permane.
Nel tempo si sono sviluppate diverse alternative ed altrettante sono in fase di sviluppo.
La situazione maggiormente auspicabile sarebbe quella di convertire il nostro tradizionale modello economico lineare in uno circolare che si basa sull’idea di recuperare sempre più rifiuti in modo da poterli riciclare o riusare.
Tutti dovrebbero aderire a questo modello e noi di Plastecnic per primi ci impegniamo nel farlo!
Perché la plastica è una risorsa fondamentale, non un ostacolo da superare!
Se l’argomento ti interessa qui diamo anche qualche idea in più 🌱
(*) Fonte: Adnkronos
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